Premi Tragos al Teatro, alla Cultura e alla Conoscenza
… che vengono conferiti ad eminenti personalità che operano in ambito teatrale, culturale, e dei mass media.
“Targa alla Carriera Ernesto Calindri” a Giulio Bosetti
Attore teatrale e televisivo, regista, doppiatore, come impresario teatrale ha legato il suo nome al Teatro Carcano di Milano.
Durante la manifestazione di Premiazione della V edizione del “Concorso Europeo di Drammaturgia per Giovani in ricordo di Ernesto Calindri”, antesignano del successivo “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos”, svoltosi il 2 maggio 2005 presso il Salone Bracco del Circolo della Stampa di Milano, C.so Venezia 16, Voci alla Ribalta nella persona del suo Presidente, Maria Gabriellla Giovannelli, ha conferito a Giulio Bosetti la “Targa alla Carriera Ernesto Calindri” con la seguente motivazione: “Per una vita dedicata al Teatro”.
Lettera aperta a Giulio Bosetti
Quando intervisto dei colleghi, mi capita spesso di scoprire delle analogie curiose, ad esempio tu sei nato tre giorni prima di me, il 26 dicembre, ma tre anni dopo di me… e qui stendiamo un velo di suspance … Hai frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica diretta da Silvio D’Amico, avremmo potuto conoscerci allora, dal momento che lui stesso mi aveva offerto la possibilità di frequentare gratuitamente i corsi, ma i miei genitori me lo hanno vietato, così la nostra conoscenza personale risale solo al gennaio del 1992 a Vicenza quando Ernesto ed io facevamo “Indovina chi viene a cena” e poi ancora a Venezia, nel novembre, perché tu hai voluto che portassimo “Pensaci Giacomino” al Goldoni. E’ cominciata allora la tua direzione del Teatro Stabile del Veneto: “Carlo Goldoni”, dove inauguri il 6 febbraio 1993 la stagione del Bicentenario Goldoniano alla presenza del Presidente della Repubblica. Hai fatto il calcolo delle commedie da te interpretate? E quelle dirette come regista? E la Televisione, quando ancora mamma R.A.I produceva commedie, tu hai partecipato a parecchie; ti ricordi qualche titolo? … “Il grande viaggio” – “Non te li puoi portare appresso” – “Mulini a vento” – “Le tre sorelle” – “I giusti” – “Tristi amori” – “Andromaca”. Poi sono arrivati gli sceneggiati e anche quelli non te li sei fatti mancare: “La Pisana” – “La vita di Leonardo da Vinci” (dove eri il personaggio guida in abiti moderni) – il primo giallo in due puntate coprodotto con la televisione tedesca della Bavaria. Il fatto di essere anche un bell’uomo, non pensi che ti abbia un poco aiutato nella tua carriera? Ad esempio ne “Il ritorno di Casanova” di Schnitzler con la regia di Pasquale Festa Campanile? E il cinema…dove li mettiamo i sedici film, ai quali hai partecipato come interprete o come protagonista? E tu pensi che andando alla ricerca di un personaggio da poter premiare quest’anno, come assolutamente all’altezza di poterlo meritare, io mi lasciassi scappare un’occasione del genere? Ti voglio chiedere ancora una cosa: non credi che nel tuo D.N.A. fosse già implicita la scelta della tua professione, essendo nato sopra al teatro Duse di Bergamo, fatto costruire da tuo nonno, che per di più era anche impresario teatrale? Credo proprio che non saresti potuto sfuggire a quello che il destino ti aveva riservato e che tu hai servito nel modo più ampiamente consapevole, perciò noi, assieme al pubblico che ti ha sempre applaudito, ti ringraziamo per aver acconsentito a venire oggi qui per ricevere questo modesto riconoscimento, che porta il nome di un altro attore, che ben si può dire abbia speso la sua vita per il teatro! Tu ora dirigi il Carcano, teatro storico per Milano e per me (vi ho debuttato con la compagnia di operette “Durot” 75 anni fa) e ti garantisco che mi da sempre una grande emozione tornarci, anche perché da piccolissima ha sempre fatto parte della mia vita di tutti i giorni, perché sono nata in Corso di Porta Romana al 60. Giulio scusami se mi sono intromessa nella tua vita artistica con dei miei ricordi personali, ora ringraziandoti ancora cedo alla presidentessa di “Voci alla ribalta” Maria Gabriella Giovannelli, l’onore di consegnarti la targa.
Liliana Feldmann
P.S. Ti sono grata (e con me la Madonnina) per il coraggio che tu e i tuoi compagni avete avuto nell’assumervi la pesante situazione del Carcano. Ciao e grazie ancora.
“Targa Tragos per il Teatro” a Lella Costa
Attrice di teatro, cinema e televisione, scrittrice e doppiatrice.
Durante la Manifestazione di Premiazione della X edizione del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos” svoltasi il 24 febbraio 2010 presso il Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro Grassi di Milano Pro(getto)scena ha conferito la “Targa Tragos per il Teatro” a Lella Costa.
La “Targa” è stata consegnata all’attrice dall’Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory.
“Riconoscimento Speciale Tragos 2014” a Liliana Feldmann
Liliana Feldmann attrice teatrale, doppiatrice e conduttrice radiofonica; cofondatrice e Madrina Onoraria del “Premio Tragos”, nella sua lunga carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Tra i più significativi: il titolo di “Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” conferitole dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, La “Maschera d’Argento”, il “Premio Madonnina”, il “Premio Carlo Porta”, il “Leone d’Oro” dal Comune di Venezia.
Nell’ambito della Manifestazione di Premiazione della XII edizione del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos”, svoltasi il 25 novembre del 2014, presso il chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro – Teatro Grassi di Milano, è stato conferito a Liliana Feldmann da parte di Pro(getto)scena il “Riconoscimento Speciale Tragos 2014” in ringraziamento per tutto il cammino e il lavoro da lei svolto durante i primi dodici anni del Premio in ricordo di Ernesto Calindri. Il Riconoscimento è stato consegnato da Marco Calindri, figlio di Ernesto Calindri.
“Riconoscimento Speciale Tragos 2016 per il Teatro” ad Angela Finocchiaro
Attrice di teatro, cinema e televisione, vincitrice di due David di Donatello per la “Migliore Attrice non Protagonista”.
Alla presenza di un qualificato pubblico di addetti ai lavori e di appassionati di teatro, Pro(getto)scena, durante la cerimonia di premiazione della XIII Edizione del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos”, svoltasi mercoledì 22 febbraio 2016, alle ore 18, presso il Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro – Teatro Grassi di Milano, ha conferito il “Riconoscimento Speciale Tragos 2016 per il Teatro” ad Angela Finocchiaro.
Il premio è stato consegnato ad Angela Finocchiaro dal giornalista, scrittore Hafez Haidar con la seguente motivazione: “Per la sensibilità interpretativa e per lo stile con i quali ha affrontato e affronta sia ruoli spiccatamente comici che personaggi di profonda intensità umana”.
– TGCOM24 –
“Targa Ernesto Calindri alla Carriera” ad Carlo Giuffré
Attore di teatro, cinema e televisione, doppiatore e regista teatrale. Durante la Manifestazione di Premiazione della III edizione del “Concorso di Drammaturgia per Giovani Ernesto Calindri” antesignano del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos”, svoltasi l’11 maggio 2003 presso il Salone Bracco del “Circolo della Stampa di Milano” C.so Venezia 16, alla presenza di un numeroso pubblico di addetti ai lavori e appassionati di teatro, Voci alla Ribalta ha conferito la “Targa Ernesto Calindri alla Carriera” a Carlo Giuffré.
La “Targa” è stata consegnata all’attore da Maria Gabriella Giovannelli, Presidente di Voci alla Ribalta alla presenza dell’Assessore Sport Giovani del Comune di Milano Aldo Brandirali e di: Pier Luigi Amietta (Docente di Comunicazione all’Università di Pisa e Politecnica delle Marche; Paolo Bosisio (Ordinario di Storia del Teatro e dello spettacolo – Università Statale di Milano); Marco Calindri (drammaturgo); Gilberto Calindri(drammaturgo); Liliana Feldmann (attrice, cofondatrice di Pro(getto)scena); Giuseppe Gallizzi (Presidente Circolo della Stampa di Milano); Carlo Marietti (Vicepresidente Accademia dei Filodrammatici di Milano).
“Quest’anno il “Premio alla memoria di Ernesto Calindri” viene assegnato a Carlo Giuffré. Un prestigioso riconoscimento per una carriera iniziata nel 1949 nella compagnia di Edoardo De Filippo e poi in quella di Giorgio De Lullo. Oggi Giuffrè, 74 anni è considerato uno dei massimi interpreti del teatro napoletano … “(Il Giorno – Alice Bertolini)
– Il Giorno –
“Premio Tragos alla Cultura e alla Conoscenza 2019” a Francesca Grassi
Presidente del “Comitato Esecutivo Fondazione Paolo Grassi – la Voce della Cultura”.
Alla presenza di personalità del mondo istituzionale, teatrale e culturale, durante la Manifestazione di Premiazione della XIV edizione del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammataurgia Tragos” in ricordo di Ernesto Calindri, avvenuta il 21 novembre presso il chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro -Teatro Grassi di via Rovello a Milano, Pro(getto)scena ha conferito a Francesca Grassi il “Premio Tragos alla Cultura e alla Conoscenza 2019”.
Il “Premio è stato consegnato a Francesca Grassi dal Direttore “Area Spettacolo” del Comune di Milano: Isabella Menichini.
Abbiamo chiesto a Francesca Grassi quali siano gli obiettivi principali che persegue la “Fondazione Paolo Grassi – La Voce della Cultura” di Milano.
“Da statuto la Fondazione nasce per raccogliere e divulgare il pensiero di Paolo Grassi attraverso eventi differenti, abbiamo iniziato con i convegni che ci hanno permesso di raccontare non solo la storia di mio padre, ma anche tutto quello che si è mosso attorno al suo pensiero e al suo lavoro. anche partendo da altre fonti. L’ultimo convegno fatto è stato “Paolo Grassi, una vita per la cultura” realizzato presso la “Sala del Grechetto” di Palazzo Sormani, convegno che ha preceduto la mostra che si è tenuta a Palazzo Reale di Milano per i cento anni dalla nascita di mio padre.
Il “personaggio Paolo Grassi” è stata una figura a trecentosessanta gradi nel campo della cultura; si è occupato veramente di tutto e mi viene in mente un’immagine che può dare l’idea della sua attività: quella di una palla sferica, che non ha lato e che tocca tutte le sponde di un biliardo: era lui che mandava la palla in buca o era lui che stava nel boccino. E’ una descrizione che mi è venuta in mente in questo momento ma che è perfetta. La Fondazione partendo dal pensiero di mio padre vuole attraversare il presente, ovvero quelle che sono le necessità del momento in cui viviamo, pensando però ad un futuro che è quello che i giovani devono prendere in mano un domani. Quindi è necessario rielaborare, rivedere, ricostruire e, tra i nostri obiettivi, uno dei principali è l’educazione al teatro e allo spettacolo presso i giovani”.
“Premio Tragos 2019 alla Cultura e alla Conoscenza” ad Hafez Haidar
Durante la Cerimonia di Premiazione della XIV edizione del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos”, svoltasi nella suggestiva cornice del Chiostro “Nina Vinchi” del Piccolo Teatro – Teatro Grassi di Milano il 21 novembre 2019, Pro(getto)scena ha conferito il “Premio Tragos 2019 alla Cultura e alla Conoscenza” ad Hafez Haidar.
Il “Premio” è stato consegnato ad Hafez Haidar da Isabella Menichini – Direttore “Area Spettacolo” del Comune di Milano. Scrivere, per Hafez Haidar, è un importante modo per sostenere e diffondere quei valori che uniscono i vari popoli, che spesso erroneamente si ritengono distanti tra di loro.
Come egli stesso afferma:” La cultura è il pane della vita, la pace è il sentiero degli uomini assetati di luce, giustizia, libertà, speranza e luce, l’Amore è il cuore dell’universo. Chi ama conosce i segreti del cuore e dell’anima”.
Cenni biografici Accademico Emerito, Presidente di diversi Comitati per i diritti umani, Cavaliere della Repubblica Italiana Direttore Generale Internazionale della Camerata dei Poeti di Firenze, scrittore e traduttore, Docente di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università degli Studi di Pavia. Candidato al Premio Nobel per la Pace nel 2017. Grande conoscitore a livello mondiale delle religioni e grande sostenitore dell’interculturalità, Hafez Haidar crede nella poesia e nella cultura come “mezzi” fondamentali per conoscere la storia di un popolo e conseguentemente per arrivare alla conoscenza reciproca dei vari popoli. Grande traduttore del poeta Gibran, che ritiene un suo maestro di vita, anche Hafez Haidar ha cercato nelle sue opere di evidenziare i punti di contatto tra le civiltà occidentale e orientale. Rappresentante, in qualità di ambasciatore, di varie Associazioni per i diritti umani, si prodiga da anni quale mediatore di pace per combattere l’odio, la violenza, il razzismo, principali fonti di lotte e guerre; per il suo costante impegno, tra i numerosi importanti riconoscimenti ottenuti, nel 2016 è stato premiato dall’ ONU per una missione umanitaria tra Libano ed Israele.
“Riconoscimento Speciale Tragos 2014 per il Teatro” a Giulia Lazzarini
Attrice di teatro, presenza costante nelle produzioni del Piccolo Teatro di Milano, attrice di cinema e televisione, Giulia Lazzarini nella sua lunga e importante carriera ha ricevuto prestigiosi Premi e Riconoscimenti tra i quali: il “Premio Ugo Betti alla Carriera”; il Premio “Le maschere del Teatro Italiano”, il “David di Donatello” il “ Nastro d’Argento” e “Ciak d’oro” per il ruolo della madre nel film “Mia madre” di Nanni Moretti.
Alla presenza di personalità del mondo istituzionale, teatrale e culturale, durante la “Manifestazione di Premiazione” della XII edizione del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia”, svoltasi il 25 novembre del 2014, presso il chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro – Teatro Grassi di Milano, è stato conferito da parte di Pro(getto)scena il “Riconoscimento Speciale Tragos 2014 per il Teatro” a Giulia Lazzarini.
Il “Riconoscimento” è stato consegnato all’attrice da Alberto Benedetto, Direttore di Produzione del Piccolo Teatro di Milano, con la seguente motivazione: “A Giulia Lazzarini per le emozioni che continua a regalare a tutto il pubblico del teatro italiano”.
“Riconoscimento Speciale conferito da Pro(getto)scena a Franca Nuti”
Attrice di teatro, cinema e televisione, durante la sua lunga carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra i quali: il “Premio San Genesio” nel 1966, il “Premio Ubu” nel 1986 e nel 1988”, il “Premio Ennio Flaiano” nel 1989, il “Premio Eleonora Duse” nel 1992, il “Premio Salvo Randone” nel 1995, il “Premio Ermete Novelli “ nel 2004 e il “Premio Renato Simoni – Una vita per il Teatro” conferitole alla Carriera nel 1989. Unica attrice italiana ad ottenere il Premio Ibsen, organizzato dalla Biblioteca Nazionale di Oslo e dalla Reale Ambasciata di Norvegia presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Premio conferitole nel 2006.
Durante la Manifestazione di Premiazione dell’XI edizione del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos”, svoltasi il 15 novembre 2013 presso il Chiostro del Piccolo Teatro – Teatro Grassi di Milano, alla presenza di un nutrito pubblico e di esponenti del mondo culturale e dello spettacolo tra i quali: Diego Dalla Palma, Giancarlo Dettori, Mario Giorgetti, Ercole Macchi, Franca Nuti, Giulia Lazzarini, Ferruccio Soleri, è stato conferito da Pro(getto)scena il “Riconoscimento Speciale Tragos 2013 per il Teatro” a Franca Nuti.
Il Riconoscimento è stato consegnato all’attrice da Marco Calindri con la seguente motivazione: “: “A Franca Nuti per l’intensità, la sensibilità e l’efficacia delle sue interpretazioni rivolte al repertorio della più alta tradizione classica”
“Riconoscimento Speciale Tragos 2016” ad Andrèe Ruth Shammah
Regista teatrale e Direttrice Artistica del Teatro Franco Parenti di Milano, tra i vari riconoscimenti ha ottenuto la “Légion d’Honneur per la sua attività dedita alla promozione delle diversità culturali rendendo il Teatro Franco Parenti anche un luogo d’incontro tra differenti culture.
Nel corso della Manifestazione di Premiazione della XIII edizione del “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammataurgia Tragos”, tenutasi nella suggestiva cornice del Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro – Teatro Paolo Grassi a Milano, alla presenza di un qualificato pubblico e di appassionati di teatro, è stato conferito da parte di Pro(getto)scena il Riconoscimento Speciale Tragos 2016 per il Teatro” ad Andrée Ruth Shammah
Il “Riconoscimento” è stato consegnato alla premiata da Marco Calindri, Membro di Giuria del “Premio Tragos”, con la seguente motivazione: “per il prezioso contributo dato alla cultura e al teatro italiano”.
“Targa alla Carriera Ernesto Calindri” a Valeria Valeri
Attrice di teatro, cinema e televisione, doppiatrice, Apprezzata sia per le sue interpretazioni di genere brillante che di spessore drammatico. Nel 2006 ha ricevuto l’onorificenza di “Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana”
Durante la Cerimonia di Premiazione della IV edizione del “Concorso di drammaturgia per Giovani Ernesto Calindri” divenuto poi “Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos” in ricordo del grande Maestro, Voci alla Ribalta ha conferito la “Targa alla Carriera” a Valeria Valeri.
La manifestazione si è svolta il 23 aprile 2004 presso il Salone Bracco del Circolo della Stampa – Palazzo Serbelloni – C.so Venezia 16, alla presenza di eminenti personalità del mondo delle istituzioni, della cultura, del teatro e di un nutrito pubblico.
La “Targa” è stata consegnata all’attrice da Liliana Feldmann con la seguente motivazione: “Per la sua attività artistica dedicata in modo particolare al teatro di prosa”.
A colloquio con Liliana Feldmann
Liliana Feldmann: Parliamo dei tuoi esordi.
Valeria Valeri: Sì, ho iniziato nel ’48, poi nel ’50 ho cominciato a fare teatro con Laura Carli, che quando venne scritturata da Ernesto Calindri come prima donna, mi fece entrare in compagnia come attrice giovane. Sono rimasta con Calindri per tre anni, ma tre anni non come adesso, tre anni facendo teatro per sette, otto mesi continuativi. Avevo preso casa qui a Milano, in via Meravigli. Ero proprio diventata milanese e negli anni ho continuato ad amare svisceratamente questa città pur essendo romana ed amando la mia città. Per me il teatro è Milano: qui ho avuto i miei primi successi. Con Calindri il primo anno abbiamo fatto 18 commedie, credo che sia una cosa da record. Provavamo tutti i giorni: di giorno si provava e si recitava la sera; si passava da un teatro all’altro: c’era l’Odeon, c’era quello che sta a piazza Castello, c’era l’Olimpia, c’era l’Excersior, insomma, sono diventati tutti poi un supermercato, un cinema, comunque si passava da un teatro all’altro. Il Teatro Nuovo già esisteva, il San Babila non ancora. Mi sono fatta proprio le ossa.
Liliana Feldmann: Una volta bisognava avere tutto quello che necessitava per fare tutti i personaggi in tutte le commedie.
Valeria Valeri: Io viaggiavo con cinque bauli armadio, ce li ho ancora tutti e cinque. Per i classici il produttore passava i costumi, per le commedie normali bisognava farsi i vestiti da soli. E’ stato un periodo stupendo e bellissimo. Facevamo un sacco di autori, non è che facevamo soltanto teatro comico, assolutamente no, comunque il teatro comico è molto difficile farlo, bisogna esserci proprio portati. Si può insegnare il drammatico ma non il comico.
Liliana Feldmann: Possiamo anche dire che c’è stata un’altra branca che ti ha interessato, quella del doppiaggio.
Valeria Valeri: Ma il doppiaggio è stato proprio ai margini, adesso doppierò per un film di Walt Disney, un cartone animato, una mucca, sono tre mucche… Mia figlia ha fatto molto doppiaggio, ha cominciato con il teatro, ma sono diversi anni che non lo fa perché si è occupata dei suoi figli. Ha ricominciato con la televisione e forse, quando le bambine saranno più grandi magari farà anche teatro. Questo povero teatro che è molto in crisi, non è vero che va benissimo perché c’è un pubblico anziano, bisogna che vengano i giovani a teatro, invece a teatro i giovani non ci vengono: questo è il problema grosso. Bisogna portare i giovani a teatro, mi fa molto piacere sentire che dei giovani scrivano per il teatro. Vorrei anche leggere queste cose perché è molto importante.
Liliana Feldmann: Quale è stata nell’ultimo periodo la commedia che più ti ha interessato a parte quella che stai rappresentando adesso ala San Babila?
Valeria Valeri: Dire quale commedia mi è piaciuta di più, che ne so. Quando scelgo una commedia è perché mi piace, non è che qualcuno mi impone di fare una commedia che non mi piace e quindi poi finisco per appassionarmi molto a questi personaggi. Mi viene sempre in mente “Oudin” di Girardot che ho fatto nel lontano 1953. Quanti personaggi ho fatto! Innumerevoli, non me li ricordo, però mi viene sempre in mente quello perché per me è stato un momento magico e con molta umiltà lo devo dire: se io avessi fatto solo “Oudin” di Girardot, la patente d’attore ce l’avrei.
Vi ringrazio per questo premio. Mi ha fatto piacere essere qui con voi a Milano e rivedere i figli Calindri: uno l’ho visto quasi nascere, era piccolo piccolo… sono stati anni magici quelli perché allora il teatro era vivo, realmente rappresentava la nostra vita, la gente veniva, i teatri erano sempre pieni, ecco la necessità di cambiare spettacolo ogni quindici giorni … e poi non c’erano registi … Noi sapevamo come dire le battute…